La risposta degli ITS alle nuove sfide del lavoro
La tutela dell’ambiente e lo sviluppo dell’economia non devono essere contrapposti ma diventare un connubio, la crescita blu deve passare attraverso una economia del mare sostenibile. Un’integrazione che l’Italia sta attuando con il varo di alcune misure del Piano di Ripresa e Resilienza, una correlazione che le imprese del comparto blu hanno intrapreso da alcuni anni in termini di investimento green soprattutto nei processi di efficientamento energetico, ad esempio l’utilizzo dei nuovi combustibili quali l’IGF, la riduzione delle emissioni in vista dell’ “obiettivo 2050 zero emissioni”, le nuove materie prime impiegate, la tecnologia per lo smaltimento dei rifiuti, il riutilizzo dell’idrogeno a bordo. Di fronte alle prospettive di tale scenario, si palesano nuovi bisogni formativi che rendono imprescindibile per gli ITS lo sviluppo di quell’ ”ecosistema di competenze“ richiamato in diversi documenti programmatici italiani ed europei. Come sostiene il Commissario europeo per l’ambiente Sinkevicius, non c’è green deal senza gli oceani, non c’è ripresa verde senza l’economia blu, poche parole per riassumere l’impegno dell’Europa per un’integrazione sempre più profonda tra economia del mare, transizione verde e sviluppo socioeconomico.